IL MILITE IGNOTO

Riviviamo uno dei momenti più intensi della storia moderna del nostro paese quando al termine della Grande Guerra la gente di una intera nazione si raccolse con una manifestazione spontanea e sincera attorno alle spoglie di un Soldato Ignoto, simbolo del supremo sacrificio che aveva toccato nel profondo ogni città, ogni paese, ogni famiglia. Oltre alle immagini dell’Archivio Storico Dal Molin è possibile rileggere quella toccante vicenda nei filmati dell’Istituto Luce e in nel nostro libro “Il Milite Ignoto: storie e destini di eroi sconosciuti” (Epta Editions, Brescia).

“Le salme dei militari morti in guerra – che complessivamente ammontano a 560.000, sono per una metà quasi di individui non riconosciuti. E’ una moltitudine anonima di prodi che non hanno lasciato alle famiglie, tuttora tormentate dai dubbi più angosciosi, il dolce e mesto conforto di poter custodire le loro gloriose spoglie. Sono legioni di umili eroi che la grande famiglia della Patria – alle cui fortune essi hanno fedelmente concorso col nobile sacrificio della vita – vuole rivendicare a sè, traducendo e riassumendo, nel suo sentimento e nella sua volontà, la volontà e il sentimento di migliaia di madri, spose e sorelle doloranti: vuole rivendicare a sè perchè sono i suoi figli diletti, i suoi poveri figli sperduti – due volte colpiti dal destino – aspettanti invano che la tremula mano materna versi su di loro freschi petali votivi irrorati di pianto; vuole rivendicare a sè per tributare alla loro memoria un solo vibrante commosso omaggio di gratitudine, di affetto e di devozione” (Rodinò - Ministro della Guerra nella seduta del 20 giugno 1921)

"Lasciata sola, parve per un momento smarrita. Teneva una mano stretta al cuore mentre con l’altra stringeva nervosamente le guance. Poi, sollevando in atto d’invocazione gli occhi verso le navate imponenti, parve da Dio attendere ch’egli designasse una bara come se dovesse contenere le spoglie del suo figlio. Quindi, volto lo sguardo alle altre mamme, con gli occhi sbarrati fissi verso i feretri in uno sguardo intenso, tremante d’intima fatica, incominciò il suo cammino. Trattenendo il respiro giunse di fronte alla penultima bara davanti alla quale, oscillando sul corpo che più non la reggeva e lanciando un acuto grido che si ripercosse nel tempio, chiamando il figliolo si piegò, cadde prostrata e ansimante in ginocchio abbracciando quel feretro" (testimonianza del Ten. Tognazzo sulla scelta di Maria Bergamas, madrina del Milite Ignoto quale madre di un Caduto mai più ritrovato).

"Lo sconosciuto, il combattente di tutti gli assalti, l'eroe di tutte le ore, ovunque passò o sostò, prima di morire, confuse insieme il valore e la pietà. Soldato senza nome e senza storia, Egli è la storia: la storia del nostro lungo travaglio, la storia della nostra grande vittoria" (dal messaggio di comunicazione all'Esercito del conferimento della Medaglia d'Oro al Valor Militare al Milite Ignoto).

"Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz'altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della patria" (motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare al Milite Ignoto).

La musica che accompagna il documentario dell’Istituto Luce è opera del brillante e giovanissimo compositore contemporaneo il Maestro Massimo Filippini.

Roma - Basilica degli Angeli 2 novembre 1921 - Cerimonia dell’assoluzione del Milite Ignoto alla presenza della Famiglia Reale d'Italia dei Duchi e Duchesse dei Principi e Principesse Savoia-Aosta e Savoia-Genova

L’epopea del Milite Ignoto accompagnerà l’Italia nel primo dopoguerra, attraverso una seconda e ancor più grande tragedia, oltre la dittatura fascista e sino ai giorni nostri. L’esempio di un soldato umile e sconosciuto destinato a restare per sempre l’emblema di quella generazione perduta che si immolò senz’altro premio sperare che la grandezza e l’unità dell’Italia.

Roma, 27 maggio 1927: alcuni Reduci pluridecorati della Grande Guerra, alcuni vestiti con l’uniforme data del regime, inginocchiati dinanzi al sacello del Milite Ignoto; dietro di loro, sulla destra, alcuni Carabinieri in alta uniforme, uno dei quali a sua volta decorato.

Roma, 8 gennaio 1930: il giorno del proprio matrimonio, le LL.AA.RR il Principe e la Principessa di Piemonte scendono le scalinate del Vittoriano dopo aver reso omaggio all’Altare della Patria e al Milite Ignoto come primo atto di deferente riconoscenza verso il sacrificio del Soldato Italiano

Roma 18 dicembre 1935: Cerimonia di Consacrazione dell'Oro alla alla Patria alla presenza di S.M. la Regina Elena

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