BRITish army

Ufficiali britannici e italiani consumano uno spuntino tra le nevi dell’Altopiano dei Sette Comuni

Dopo la disfatta di Caporetto l’impegno dei britannici sul fronte italiano crebbe in misura rilevante con il British Expeditionary Force (B.E.F.) che risultò in alcuni casi determinante. Ricordiamo in particolare l’impiego delle sue artiglierie, delle squadriglie da caccia, degli ospedali militari oltre che delle stesse truppe di terra i cui oltre centomila soldati combatterono strenuamente lungo il fronte italiano. Furono necessari ben seicento convogli ferroviari per trasportare in Italia le truppe britanniche (che in particolare erano composte da inglesi e scozzesi). Superando i notevoli ostacoli dovuti alla scarsa diffusione della lingua inglese tra le truppe italiane, i soldati agli ordini di Lord Cavan rinforzarono con difese in profondità lunghi tratti del fronte. Molti soldati britannici persero la vita in particolare sull’Altopiano di Asiago, sul Montello e lungo il fiume Piave. I cimiteri militari britannici costruiti a ridosso della prima linea raccolgono da allora le loro spoglie perché, come dice l’epigrafe che si trova in ciascuno di loro: “Their names liveth anymore”. Su questo sito alla loro memoria vengono inoltre dedicate alcune pagine particolari sui cimiteri britannici dell'Altopiano di Asiago e per il caposaldo scozzese del Monte Zovetto a Cesuna di Roana (VI).

Una colonna di britanniche guidata da due ufficiali a cavallo in marcia nel settore del Piave

Militari britannici vicino alle macerie di una casa sull’Altopiano dei Sette Comuni

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