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Forniamo da anni, oltre ad una particolare consulenza, anche l’impianto fotografico di moltissimi libri di successo sulla Grande Guerra, pubblicati dalle principali case editrici specializzate nel settore, oltre a volumi realizzati personalmente come autori o coautori. Diversi titoli, in diversi casi andati esauriti e senz’altro sempre più ricercati da lettori e collezionisti, raccolgono insieme ad immagini fotografiche spesso inedite anche diari, documenti e analisi su fatti e personaggi emblematici della Grande Guerra. Di seguito troverete i riferimenti ai volumi che portano le nostre firme oltre agli abstract di maggior successo che hanno contraddistinto il nostro impegno, nonostante l’avvento del mondo dei “social” dal quale sono giunti molti più problemi che benefici, motivo per il quale saremo ancora e sempre più protagonisti sulla “carta stampata”.

NEMICI SULL’ORTIGARA

Una delle più sanguinose battaglie combattute sul fronte italiano viene per la prima volta ricostruita con assoluto rigore storico e un approfondito esame degli aspetti più strettamente militari da tre specialisti del settore. Paolo Pozzato, che ha curato la versione austriaca, e Paolo Volpato, autore di quella italiana, vengono in questo libro supportati da Ruggero Dal Molin mediante un apparato fotografico spesso inedito e di eccezionale caratura.Il valore aggiunto di questa pubblicazione è stato inoltre quello di essere una delle prime a ricostruire efficacemente tramite immagini contemporanee, e i corrispondenti scatti d’epoca, alcuni siti specifici del campo di battaglia così come oggi si possono ancora visitare. La "montagna sacra" degli Alpini coincide con quella per la quale l'esercito austro-ungarico poi riuscì, seppure a caro prezzo, ad ottenere una grande vittoria nella battaglia difensiva che vide affrontarsi quasi quattrocentomila uomini dei due eserciti in quello che passerà alla storia come lo scontro più grande mai combattuto in montagna. Libro unico e quasi introvabile sulla battaglia per l'Ortigara, è divenuto una pietra miliare per gli storici militari della Grande Guerra e gli stessi escursionisti. 

LA VERITA’ AUSTRIACA SULL’ORTIGARA

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Tradotto dal Prof. Paolo Pozzato, include numerose immagini eccezionali messe a disposizione dell’Archivio Storico Dal Molin e da diverse collezioni private. Una impressionante visione delle operazioni del giugno del 1917 poichè lette in chiaro da fonti austriache dirette, raccolte nelle stesse parole del Maggiore Otto Sedlar della 11^ Armata. La testimonianza dettagliata anche tecnicamente, tanto rara quanto profonda, della quale colpiscono l’indomabile orgoglio dell’ufficiale, il rispetto e l’assoluta assenza di odio verso il “nemico” italiano incontrato sull’Altopiano e sull’Ortigara. Quella del giugno 1917 deve essere riconosciuta come una vittoria dell’esercito austroungarico nella quale, pur sconfitti in strenui combattimenti, gli Alpini consacreranno il loro mito dopo aver vissuto su quella cima un vero e proprio Calvario.  Ma il momento della riscossa per le armi italiane, quello del Grappa e del Piave, sarebbe arrivato solo dopo poco più di un anno. 

IN GUERRA CON IL 6° REGGIMENTO ALPINI

I ricordi dell’Alpino Giocondo Bonotto dalla guerra di Libia al primo conflitto mondiale, alla piana di Vezzena, al Cuckla e infine all’Altopiano dei Sette Comuni dove la sua memoria si confonde con le gesta del Battaglione Bassano del 6° Reggimento Alpini. Una testimonianza di guerra resa da un semplice Alpino ma con una intensità e un dettaglio che non hanno nulla a che invidiare agli scritti lasciati da tanti ufficiali. Una storia narrata e ricostruita da Paolo Pozzato e Giacomo Bollini grazie ai quali ci si cala nei teatri dei combattimenti anche per merito dell’inedita e copiosa documentazione fotografica apportata anche in questo volume dall’Archivio Storico Dal Molin. 

SUL GRAPPA NON SI VINCE

Questo mio libro come coautore, edito con Gino Rossato, nacque dalla volontà della casa di Valdagno di chiudere una collana numerata di storia militare col numero 10 dedicato al Grappa. Paolo Pozzato, come sempre magistrale ricercatore di documenti inediti d’archivio e già esperto navigato nelle traduzioni dal tedesco di testi militari, gli propose una testimonianza inedita per il pubblico italiano raccolta tramite un dattiloscritto e affidata alla custodia del Kriegsarchiv di Vienna. In sostanza il libro rappresenta l’ultimo atto, o meglio la risposta del generale Alfred Kraus, forse il migliore in campo austroungarico, alla diatriba che lo contrappose nel dopoguerra ai suoi ex-comandanti di divisione. Egli infatti li riteneva colpevoli di non aver ottemperato alle direttive di eseguire le puntate offensive anche nella valle del Brenta e dell’Adige, come a Plezzo, senza valutare il rischio di arenarsi di fronte alla difesa italiana, come poi si verificò.

1918 I GIORNI PERDUTI

L’ultimo mese di guerra raccontato dalle memorie dei combattenti austro-ungarici che poi da quel tremendo conflitto usciranno sconfitti, battuti da un nemico infine più forte, abbandonati a volte dai loro capi e dalla stessa Patria. Un aspetto trascurato dalla storiografia italiana che si è sempre occupata dello svolgersi delle principali battaglie in chiave nazionale seguendo le vicende che portarono alla vittoria. Il libro va dunque a colmare questa lacuna ripercorrendo quei giorni dalla parte degli sconfitti e su tre capitoli, ognuno dei quali è dedicato ad un settore del fronte: il monte Grappa, l’Altopiano dei Sette Comuni e il Piave. Marco Rech e Paolo Pozzato ci hanno così reso e memorie del Generale Ernst Horsetzky e dei più famosi reggimenti di fanteria austroungarici: il 7° Carinziano, il 47° Stiriano e la 79ª Brigata ungherese Honved. All’opera di Robert Mimra, tra le più discusse nella memorialistica austriaca tanto da essere proibita in patria, si accompagnano i diari del 21° reggimento di fanteria Honved oltre che dell’85°, riportanti rispettivamente l’ultima difesa del Sisemol e i combattimenti nei pressi di contrà Bosco. Il libro di 400 pagine, supportato da un apparato fotografico di 200 foto d’epoca curato personalmente da Ruggero Dal Molin, termina con le memorie di guerra dell’artigliere Michael Schloss, l’ultima battaglia del 14° reggimento Dragoni sul fronte del Piave. 

LA BATTAGLIA PER IL PASUBIO

Questo volume portò nella “squadra” della casa editrice “Itinera Progetti” lo storico Paolo Volpato che da qualche tempo collaborava unicamente con alcune riviste storiche. Come per “Inedito dall’Ortigara” anche questa pubblicazione trae origine dall’acquisizione di un album fotografico privato molto raro: quello appartenente a un ufficiale austriaco che comandava la 2^ Batteria del 4° Reggimento cannoni da campagna piazzata nel pianoro alpestre dell’attuale Rifugio Lancia, posto nel cuore del massiccio e ai piedi del Col Santo. Tale diario fotografico è stato quindi il nucleo attorno al quale ricostruire il conflitto su questa altura di 2000 metri d’altezza, dall’aspetto tipicamente carsico e dove si scontrarono con alterne fortune Kaiserjager, Alpini ed Artiglieri. Fu uno scontro feroce e cruento che dall’estate del 1916 scivolò lentamente in un’estenuante guerra di posizione condotta anche con l’utilizzo di mine sotterranee, una strena lotta in un clima invernale spesso rigidissimo.

Completamente esaurito nella prima edizione, nella successiva il testo è rinnovato nella veste grafica e aggiornato sia nei contenuti italiani sia nelle testimonianze austriache e ripercorre le vicende belliche dei reggimenti dei Kaiserjager con un prezioso corredo fotografico ed il puntuale confronto con le fonti memorialistiche e archivistiche degli avversari di un tempo. Il lettore può così riscoprire il coraggio e la tenacia di chi, da una parte e dall'altra del fronte, dovette battersi contro avversari tenaci e risoluti oltre che contro una natura la quale imponeva ai soldati condizioni difficilissime, un vero e proprio “Carso” a 2000 metri di quota. Tutti i soldati che allora combatterono sul Pasubio vengono così commemorati in un unico grande affresco che ne conserva e ne ripropone la Memoria sottolineandone il sacrificio comune, ciascuno in difesa della propria Patria.

E BASSANO ANDO’ ALLA GUERRA (1914 -1918)

Frutto del minuzioso lavoro di ricerca e d'archivio del Prof. Paolo Pozzato, con questa pubblicazione abbiamo realizzato forse uno dei migliori libri che siano mai stati editi sulle retrovie. Il testo narra non tanto la storia della nostra città nel primo conflitto mondiale ma racconta piuttosto le storie di tanti Bassanesi al fronte e nella stessa Bassano (più di mille i citati), tutti investiti e in molti casi travolti dalla bufera della Grande Guerra. Ricchissimo di note, riferimenti e notizie, arricchito con oltre 120 splendide fotografie selezionate grazie all'opera dell'Archivio Storico Dal Molin, "E Bassano ando` alla guerra" scritto da Paolo Pozzato con uno stile intrigante e coinvolgente non e` tanto, o non solo, un libro di storia, ma un volume che vuole essere anche un omaggio a una città che non esiste più e che rischiava di essere dimenticata. Naturale quindi il suo successo e l'apprezzamento riscontrati già durante gli incontri di presentazione, che tra l'altro hanno fatto anche scoprire alla cittadinanza di avere proprio a Bassano due appassionati studiosi della Grande Guerra. 

LA CHIAVE DELL’ALTOPIANO

Questo libro analizza in dettaglio la caduta di Cima Portule, lo scontro decisivo durante la celebre “Strafexpedition” che, è bene ricordarlo, porterà questa battaglia a divenire la madre di tutte le successive che saranno combattute sull’Altopiano dei 7 Comuni avendo appunto consentito agli austro-ungarici di insediarsi su posizioni formidabili. Cercandone la riconquista, che rimarrà un autentico incubo per Cadorna e il nostro Comando Supremo, si combatterà così nell'estate del 1917 la "Battaglia dell'Ortigara", una delle più grandi mai affrontate durante la Grande Guerra in Italia.  Per la prima volta le vicende sconcertanti che portarono alla perdita di quell’importante bastione difensivo italiano, e che spalancarono così le porte dell’Altopiano al nemico, vengono così ricostruite da Paolo Pozzato e Ruggero Dal Molin nei dettagli, ripercorrendo i singoli episodi come le svolte decisive di quegli eventi, ricorrendo alle testimonianze dei protagonisti di entrambi gli eserciti. 

'L’ALTOPIANO RITROVATO

Dalla personale scoperta del famoso Archivio Zambon e dall’incarico della catalogazione e valorizzazione delle sue eccezionali raccolte fotografiche degli anni Trenta, derivò questa affascinante pubblicazione. Se ancora oggi Asiago e l'Altopiano dei Sette Comuni rappresentano davvero un patrimonio importante del turismo veneto ma anche nazionale, a metà degli anni Trenta, risorto dalle sue macerie, il centro principale della montagna vicentina costituiva un'autentica "capitale" tanto del turismo estivo quanto di quello invernale. Quello straordinario fiorire di attività e proposte, dallo sci vero e proprio, alle prime partite di hockey su ghiaccio, dai vertiginosi salti sul trampolino di Gallio alla "gran fondo" dei campi di battaglia, attiravano un numero sempre crescente di visitatori da tutta Italia. L’artefice di quella rinascita fu Francesco Zambon, l’uomo che “fabbricò” il turismo a Vicenza e nella sua provincia. Un turismo nato negli anni Trenta, con i suoi tratti oggi quasi suggestivi, sullo sfondo dell'orgoglio spesso ostentato del regime e che rivive in questo libro nelle immagini straordinarie catturate dall'obbiettivo di Francesco Zambon.

Sopra, primo da sinistra, l’amico Vittorio Corà, scomparso nell’estate del 2014 durante un’escursione nel “suo Altopiano” che tanto amava ma che ce lo strapperà per sempre. Il volume "L'Altopiano ritrovato" resterà purtroppo l'unico volume fatto ins…

Sopra, primo da sinistra, l’amico Vittorio Corà, scomparso nell’estate del 2014 durante un’escursione nel “suo Altopiano” che tanto amava ma che ce lo strapperà per sempre. Il volume "L'Altopiano ritrovato" resterà purtroppo l'unico volume fatto insieme a lui.

DALL’INTERROTTO ALL’ORTIGARA

All’indomani dell’arrestarsi della Strafexpedition, il contrattacco del nostro esercito andò a cozzare nell’Altopiano dei Sette Comuni contro una linea morfologicamente molto forte su cui il nemico aveva deciso di attestarsi definitivamente. Un autentico capolavoro austro-ungarico di fortificazione campale, realizzato sfruttando in sostanza quella catena montuosa che si snoda tra M. Zebio, M. Forno, M. Chiesa, M. Campigoletti e lo stesso M. Ortigara, e che trasformò questi rilievi montuosi in veri e propri baluardi insormontabili che i nostri soldati attaccarono invano tanto nell’estate del 1916 quanto nell’anno seguente. Questo volume, naturale seguito de "La chiave dell’Altopiano" del 2011, propone i diari di quei reparti che presidiarono quella insuperabile posizione di resistenza vanificando ogni tentativo italiano. Un eccezionale apparato fotografico viene a illustrare quel magistrale complesso di difese che si snodava su un fronte montano di quindici km e che ancora oggi, a distanza di un secolo, dimostra tutta la sua imponenza anche nell’arte costruttiva.