GIOVANNI PIASENTIN

Soldato del 77° FANTERIA - "LUPI DI TOSCANA"

a cura di Fabio BALDASSA

Il Soldato Giovanni PIASENTIN nasce a Dolo (VE) il 22 Agosto 1895, figlio di Mario e di Ida, di professione macellaio.  Coniugato con la Gilda (Olga) BARBIERI, ebbe otto figli (Mario, Wandina, Angelo, Antonio, Giorgio, Milvia, Maria detta Wanda - l’unica figlia attualmente in vita). Soldato di leva appartenente al  distretto militare di Venezia classe 1986, svolse regolare servizio Militare e venne posto in congedo illimitato il 17 Dicembre 1914. Nel frattempo vi era stato il famoso “attentato” di Sarajevo contro l’erede al trono d’Austria–Ungheria il quale diede inizio al Primo conflitto mondiale. Giovanni Piasentin, un giovane di alta statura, dai capelli e occhi castani, fu così richiamato alle armi il 16 Gennaio 1915 nella 7^ Compagnia di Sussistenza dove rimase fino al 16 Febbraio 1915 per poi essere trasferito nell'8^ Compagnia e inviato in territorio dichiarato in stato di guerra il 23 Maggio 1915. A far data dal 10 Febbraio 1916 fu trasferito al 77° Reggimento Fanteria della Brigata "Toscana", i famosi "Lupi", reparto con sede in tempo di pace a Brescia (mentre il Reggimento confratello 78° aveva sede nella vicina Bergamo). Dal 31 marzo 1916 la Brigata "Toscana" entrò in linea agli ordini della 45^ Divisione nel settore del Sabotino (Gorizia) dove il Fante Giovanni Piasentin combatté strenuamente: durante la sesta Battaglia dell'Isonzo la cima del Sabotino sarà infine espugnata con un sanguinoso assalto lanciato la mattina del 6 agosto 1916 e al quale il 77° Fanteria partecipò facendo parte della "Colonna Gagliani" costituita da reparti della Brigata "Trapani" (149° e 150° Fanteria). I nostri Fanti erano riusciti a raggiungere il costone San Valentino - San Mauro che difesero sino allo stremo dai contrattacchi nemici sino al 14 agosto quando la Brigata "Toscana" fu ritirata dopo aver perso 1.400 uomini dei quali 55 ufficiali.

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Il Fante Giovanni Piasentin rimase in forza al 77° Reggimento sino al 27 Luglio 1917, giorno in cui fu trasferito al 18° Reggimento di Fanteria della Brigata "Acqui". Questa unità operava nella zona degli altopiani di Ternova e della Bainsizza e partecipò all’undicesima battaglia dell’Isonzo (17 Agosto -12 Settembre 1917). Il Reggimento fu incaricato di conquistare le quote 244 e 220 (Pod Koriti), luogo noto tra i combattenti come “l’inferno di Castagnevizza “ e dove caddero in quei giorni 600 uomini dei quali 64 ufficiali; qui il soldato Giovanni Piasentin fu ferito da una scheggia di granata alla mano destra il 20 Agosto 1917: ricevette le prime cure mediche nell’ospedaletto da campo 041 per poi essere trasferito all'ospedale militare di Bergamo, poi a quello di Prato e infine a quello di Camerino. Essendo divenuto inabile al servizio a causa della ferita, fu definitivamente ritirato dal fronte il 16 Settembre 1917, poco prima della disfatta di Caporetto (sua moglie Gilda ricordava sempre che quella ferita alla mano destra gli salvò la vita in quanto il 18° Reggimento subì durante la ritirata altre fortissime perdite). Giovanni Piasentin rimase in convalescenza fino al termine della Guerra e fu posto in congedo illimitato il 16 Settembre 1919 con la meritata dichiarazione di aver tenuto buona condotta e di aver servito con fedeltà ed onore.  

(sopra: la corrispondenza con la moglie Gilda, soprannominata Olga, del soldato Piasentin e il  bel monumento ai "Lupi di Toscana" alle pendici del Castello di Brescia - fotografie di Stefano Aluisini)

Gli sono state inoltre concesse le seguenti onorificenze:

Il Diploma di Cavaliere di Vittorio Veneto di G. Piasentin

Il Diploma di Cavaliere di Vittorio Veneto di G. Piasentin

MEDAGLIA A RICORDO DELL’ UNITA’ D’ ITALIA

MEDAGLIA COMMEMORATIVA NAZIONALE DELLA GRANDE GUERRA  1915-1918

MEDAGLIA INTERALLEATA DELLA VITTORIA

CROCE AL MERITO DI GUERRA

CAVALIERE DI VITTORIO VENETO 

CITTADINANZA ONORARIA RILASCIATA DAL COMUNE DI VITTORIO VENETO

DISITINTIVO PER FERITO IN GUERRA

Il valoroso soldato Giovanni Piasentin e’ venuto a mancare l’8 aprile del 1970. Riposa nel cimitero di Dolo (VE).

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L'Archivio Storico Dal Molin ringrazia il Sig. Fabio Baldassa, Militare Professionista, per il contributo storico e iconografico riguardante la sua ricerca relativa alla storia del bisnonno Soldato Giovanni Piasentin che ha voluto condividere sul nostro sito.

(a lato: il monumento ai "Lupi di Toscana" dinanzi alla loro vecchia caserma di Brescia, poi intitolata al Maggiore Giovanni Randaccio, Medaglia d'Oro al Valor Militare, amico di Gabriele d'Annunzio, ucciso in azione sul Timavo e sepolto al Cimitero degli Eroi dietro la Basilica di Aquileia - fotografie di Stefano Aluisini)

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