SABOTINO

Soldati austro-ungarici sul Sabotino

Una delle più insanguinate montagne di tutto il Carso, devastata da mesi di attacchi e bombardamenti italiani che l'hanno trasformata in una massa brulla e rocciosa. Difesa accanitamente dagli austro-ungarici sarà poi conquistata dagli uomini della II^ Armata solo il 6 agosto 1916 durante la 6^ Battaglia dell’Isonzo per la presa di Gorizia. Dopo un vero e proprio assedio durato mesi, sarà raggiunta tramite un’operazione fulminea la quale, grazie al precisissimo intervento dell’artiglieria, alle numerose controgallerie scavate nella roccia dagli italiani e ad alcuni bombardamenti aerei, portò i Fanti della Brigata “Toscana” sulla sua vetta di 609 metri alle 16,40 del pomeriggio. Per questo Gabriele D’Annunzio, celebrando la sua conquista, disse la famosa frase: “Fu come l’ala che non lascia impronte, il primo grido avea già preso il monte”. Nella montagna finalmente espugnata le truppe italiane realizzarono un sistema di postazioni in galleria verso l'Isonzo dalle quali battevano il Monte Santo, il Vodice e il San Gabriele.

Pagina di un album reggimentale ungherese dell’Archivio Storico Dal Molin.

A CAUSA DELL’USO SCRITERIATO E SENZA AUTORIZZAZIONE

DELLE IMMAGINI DEL NOSTRO SITO

COMPIUTO DA ALCUNI SOGGETTI ANCHE SUI LORO PROFILI SOCIAL,

DAL 7 FEBBRAIO 2021 ABBIAMO DECISO DI RENDERE NON VISIBILI

LA MAGGIOR PARTE DELLE NOSTRE FOTOGRAFIE

CHE DAL 2014 AVEVAMO MESSO SUL SITO PER GLI ANNI DEL CENTENARIO.

NEL RICORDARE CHE L’USO DI IMMAGINI DI ASDM E’ VIETATO

E CHE CI RISERVIAMO OGNI AZIONE LEGALE VERSO I CONTRAVVENTORI,

PUR DISPIACIUTI DI PRIVARE MOLTI AMICI DI QUESTA OPPORTUNITA’

PER COLPA DI ALCUNE PERSONE INQUALIFICABILI E

VISTA ANCHE LA DERIVA ASSUNTA DAI “SOCIAL”,

PER LE NOSTRE COLLEZIONI FOTOGRAFICHE NON PIU’ QUI VISIBILI,

RESTIAMO A DISPOSIZIONE DEGLI STUDIOSI CHE POTRANNO CONTATTARCI

TRAMITE I CONSUETI CANALI E-MAIL