EDITORIA

Come già visto nella sezione "LIBRI", l’Archivio Storico Dal Molin collabora con le principali case editrici specializzate sulla storia della Grande Guerra; di seguito proponiamo opere realizzate da altri autori ma che riteniamo interessanti e che consigliamo personalmente per approcciare il tema della Grande Guerra secondo i nostri valori.

BELLUM MUNDANUM, ovvero il latino nella Grande Guerra, un argomento sinora del tutto sconosciuto ma altrettanto affascinante, proposto da Marco Cristini nel noto convegno “Letteratura e Grande Guerra” organizzato dalla ASC Fronte Sud Altopiano di Asiago a Cesuna nel 2015. Un libro unico nel suo genere in grado di riportarci in quell’universo misterioso di opere, poesie, articoli di giornale, libri ed epigrafi in lingua latina scritti in tutta Europa dal 1914 al primo dopoguerra. Soldati di tutti gli eserciti, civili di tutti i paesi e religiosi di ogni confessione aggiunsero con quelle parole antiche di ventidue secoli un altro tassello alla Storia dell’uomo. In molti casi si tratta di documenti rarissimi che l’autore ha potuto rintracciare grazie al perfezionamento dei suoi studi accademici in università sparse in tutto il vecchio continente. Marco Cristini è nato a Brescia nel 1992 e si è laureato in Filologia Moderna all’Università Cattolica del Sacro Cuore, vincendo il Premio “Agostino Gemelli”. Ha curato la traduzione del diario di Padre Bruno Spitzl, Cappellano Militare del 59° Rainer (Salisburgo) pubblicata in parte nel volume “La Croce in Trincea” scritto con S. Aluisini e R. Dal Molin (Itinera Progetti, 2016). Studioso della letteratura neolatina e della storia tardoantica, ha pubblicato diversi articoli su riviste internazionali quali “Klio”, “Vox Latina” e “Melissa”. – BELLUM MUNDANUM, Gaspari Editore – ISBN 978-88-7541-626-3

Un altro esempio di recente pubblicazione è il nuovo libro CENTOQUARANTAQUATTRO E DINTORNI, scritto da Paolo Gropuzzo, triestino, Vicequestore della Polizia di Stato, già Ufficiale di Complemento d’Artiglieria e Comandante dei NOCS, nel quale l’autore ricostruisce le fasi delle battaglie sull’Isonzo del 1916 attraverso le gesta di alcuni soldati destinati poi ad entrare a vario titolo nelle pagine della Storia. E con loro i loro più blasonati reparti, i cui reggimenti si immolarono attorno a Gorizia (Aviani & Aviani Editori).

Grazie alle rarissime immagini dell’ultimo libro scritto da Luigino Caliaro, ALI DALL’ADIGE AL BRENTA, il pubblico si è calato nel clima delle prime missioni aeree, dal deserto libico alle Alpi durante la Grande Guerra. Ma non si vedono solo velivoli, campi di volo, attrezzature ed equipaggi, peraltro con immagini rarissime. Sono infatti palpabili i sentimenti dei primi piloti, soli a migliaia di metri d’altezza nel loro piccolo apparecchio in legno e tela, senza alcuna strumentazione, protetti dal gelo delle alte quote da tenute improvvisate. Uno spirito pionieristico e d’ardimento che sopravviverà a lungo nell’aviazione italiana come testimonia il famoso “volo su Vienna” e il meno conosciuto ma altrettanto intrepido “raid su Innsbruck” del quale l’amico Luigino Caliaro mostra alcune immagini eccezionali. “Ali dall’Adige al Brenta”, attraverso numerosissime riprese aeree di città e montagne del Veneto, ne riscopre inoltre l’antico profilo urbanistico e ambientale, ormai scomparso da un secolo. “Ali dall’Adige al Brenta”, un libro che non solo testimonia quanto in alto portino passione e competenza, ma soprattutto quanto le immagini, oltre alle parole, possano raccontarci la Storia. Nella successiva galleria per immagini è possibile vedere l’incontro di presentazione tenutosi alla prestigiosa Libreria di Palazzo Roberti di Bassano del Grappa, considerata una delle più note a livello nazionale, condotto dall’Autore Luigino Caliaro e da Ruggero Dal Molin (fotografie di Maurizio Manente).

IL MONTE ASOLONE rappresenta il diario di un giovane ufficiale austroungarico dell’I.R. 99° Reggimento narra gli scontri sul massiccio del Grappa e dell’Asolone fra il 1917 e il 1918 in una sorta di alter ego del noto “Arditi sul Grappa” di Ruggero Dal Molin. Ma qui gli Arditi Ermes Aurelio Rosa ed Ettore Viola trovano l’antagonista per definizione, quel Sottotenente Otto Gallian, anche lui dei Reparti d’Assalto ma stavolta austroungarici, ultimo ufficiale ad abbandonare il settore dell’Asolone quel 31 ottobre del 1918 dopo gli accaniti scontri per proteggere la ritirata del XXVI Corpo d’Armata. Catturato nelle ultime ore di guerra, fuggirà dopo nove mesi dal campo di prigionia di Mirabello raggiungendo Innsbruck a piedi e in condizioni disperate. Una drammatica testimonianza dal campo di battaglia, probabilmente la più appassionante e coinvolgente da parte austroungarica, alla quale lo stesso Gallian unirà dopo la guerra alcune toccanti righe in memoria dei commilitoni caduti e per il rimpianto della nobile Patria perduta. Fulgida figura di Ufficiale, promosso Tenente e decorato con l’Ordine di Leopoldo per meriti di guerra, scomparirà durante la seconda guerra mondiale, probabilmente nella battaglia delle Ardenne del 1944.

La presentazione del noto libro BRITANNICI SULL’ALTOPIANO DEI SETTE COMUNI, di Andrea Vollman e Francesco Brazzale, è stata definito da molti il più apprezzato intervento al convegno di Cesuna “L’Altopiano di Gianni” del 14-15 giugno 2014. Andrea Vollman, con alcune letture tratte anche dalle opere di Vera Brittain, è davvero riuscito a suscitare un grande interesse nel pubblico, innescando un vero e proprio passa parola sul web alla ricerca delle introvabili traduzioni dei toccanti scritti della coraggiosa scrittice inglese. Rarissimo l'apparato fotografico tramite il quale è davvero possibile ripercorrere alcune pagine sconosciute di Storia riguardanti il contributo alleato alla guerra in Altopiano. L’appassionata relazione di Andrea Vollman resterà nel ricordo di quanti hanno partecipato al convegno di Cesuna e il suo libro realizzato con Francesco Brazzale diventa ancor più il riferimento per un argomento affascinante e poco conosciuto al contempo, raccontatoci con un autentico stile “British” d’altri tempi che fa riflettere sulle origini dell’Europa moderna e sugli stessi frangenti in cui oggi il vecchio continente si trova.

1916 LE MONTAGNE SCOTTANO è quello che possiamo definire il primo, più completo e accessibile testo sulla “Strafexpedition”. Lo stile di Gianni Pieropan unisce costantemente al rigore storico e alla tracciabilità topografica un approfondimento sia degli aspetti strettamente militari ma anche degli effetti sulle vicende umane dei protagonisti, siano essi i potenti o i soldati in prima linea, per i quali la guerra lasciò una traccia indelebile e spesso tragica. Vallarsa, Pasubio, Cimone, Altopiano di Asiago, nomi travolti della tempesta di ferro e di fuoco scatenata da Conrad, descritta in modo coinvolgente ed esemplare sino all’estrema resistenza italiana e ai primi sanguinosi tentativi di controffensiva. Questo libro resta uno dei testi fondamentali sulla Grande Guerra dove, come sempre, Pieropan riesce a calare il lettore nelle reali situazioni tattiche sul singolo campo di battaglia, pur senza nascondere lo scorrere della descrizione storica e strategica che rende al lettore il senso compiuto degli eventi, con un’ottica duplice, che inquadra gli eventi dal basso, con gli occhi dei protagonisti, a loro volta piccoli pezzi di un ingranaggio grandioso e terribile.

DUE SOLDI D’ALPINISMO è un autentico “libro perduto”, un volume che ci racconta un epoca ormai passata per sempre. Quella lontana degli anni dell’Italia migliore, un paese forgiato da due guerre che si dovette ricostruire da solo, con coraggio e povertà. E in questo scenario di grandi difficoltà economiche, impegno sociale, spirito di sacrificio e voglia di riscatto che nasce nel giovane vicentino di allora la passione per la montagna e per la storia, raccontata dalle prime escursioni improvvisate fino al vero e proprio “cicloalpinismo” dei tempi eroici, condotto con mezzi e risorse primordiali. Il sincero racconto di un’infanzia che aveva assistito alla tragedia della prima guerra mondiale e di una gioventù che si era dovuta sacrificare nella seconda. Così tra queste mirabili righe, esse stesse Storia, la rivincita della generazione schiacciata fra due guerre scala tutte le difficoltà insieme alle montagne che affrontava in quelle albe fredde e solitarie: quei giovani divenuti uomini negli anni cinquanta e che faranno dell’Italia distrutta uno dei primi paesi industriali del mondo. I nostri nonni, i nostri genitori, che ci hanno donato il loro sacrificio e che, purtroppo, spesso viene sperperato in questi tempi “moderni”.