PIAVE

Il fiume “sacro” della Patria rappresenta il punto di non ritorno dopo la disfatta di Caporetto ma segna al tempo stesso, con i sovrastanti monti Grappa e Montello, l’inizio della grande riscossa dell’Esercito Italiano dei suoi “Arditi” e dei suoi “Ragazzi del ‘99”. Lungo il grande corso delle sue acque, più volte perduto e ripreso in vari punti dal giugno 1918, si compie il sacrificio dei Genieri che realizzano continuamente sotto il fuoco nemico i ponti di barche e le passerelle necessari per passare il fiume. Oltre alla Fanteria e ai Finanzieri, gli stessi Marinai, le cui artiglierie erano state rischierate sui pontoni vicino alla costa e nei canali nel basso Piave, insieme ai reparti dell’eroica Brigata “Sassari” resisteranno a oltranza pur di difendere Venezia dal dilagare del nemico oltre il Sile. E le truppe britanniche in particolare con le loro artiglierie, oltre ai soldati francesi, daranno anche in questa parte del fronte un contributo significativo. Ma nel momento più drammatico quando proprio la piena del fiume Piave spezzerà i collegamenti fra le truppe austroungariche finalmente approdate sulla riva destra e poi costrette a ritirarsi per sempre, saranno ancora una volta gli uomini del Genio a gettare i nuovi passaggi che consentiranno alle truppe italiane di superare a loro volta il Piave inseguendo gli austriaci sino alla vittoria.

Riascoltiamo “La leggenda del Piave” come sottofondo di una ricostruzione digitale realizzata da Natalino Meneghin.

A CAUSA DELL’USO SCRITERIATO E SENZA AUTORIZZAZIONE

DELLE IMMAGINI DEL NOSTRO SITO

COMPIUTO DA ALCUNI SOGGETTI ANCHE SUI LORO PROFILI SOCIAL,

DAL 7 FEBBRAIO 2021 ABBIAMO DECISO DI RENDERE NON VISIBILI

LA MAGGIOR PARTE DELLE NOSTRE FOTOGRAFIE

CHE DAL 2014 AVEVAMO MESSO SUL SITO PER GLI ANNI DEL CENTENARIO.

NEL RICORDARE CHE L’USO DI IMMAGINI DI ASDM E’ VIETATO

E CHE CI RISERVIAMO OGNI AZIONE LEGALE VERSO I CONTRAVVENTORI,

PUR DISPIACIUTI DI PRIVARE MOLTI AMICI DI QUESTA OPPORTUNITA’

PER COLPA DI ALCUNE PERSONE INQUALIFICABILI E

VISTA ANCHE LA DERIVA ASSUNTA DAI “SOCIAL”,

PER LE NOSTRE COLLEZIONI FOTOGRAFICHE NON PIU’ QUI VISIBILI,

RESTIAMO A DISPOSIZIONE DEGLI STUDIOSI CHE POTRANNO CONTATTARCI

TRAMITE I CONSUETI CANALI E-MAIL