volti della grande guerra

Marzo del 1918, lei si chiamava Vittoria, una ragazza di origini italiane nel giorno del suo matrimonio. Non sappiamo nulla di più, solo questa immagine che resta sospesa nel tempo come lo sguardo dei due giovani.

Questa galleria di immagini è dedicata agli uomini e alle donne che affrontarono la Grande Guerra restando però in molti casi sconosciuti e il cui ricordo è ormai comunque del tutto scomparso. L’Archivio Storico Dal Molin in collaborazione con i suoi collezionisti e gli Storici di riferimento desidera recuperare la loro memoria, anche se frammentaria, riportando alla luce i volti, gli sguardi, gli affetti di quanti – in tutti i paesi d’Europa e in tutti gli eserciti – affrontarono quel tragico destino. Solo di alcuni conosciamo il nome. Sono immagini che li ritraggono con i loro colleghi o insieme ai loro familiari, oppure da soli in uno studio fotografico, il sorriso in qualche caso forzato pur di lasciare un’immagine serena per ricordo ai propri cari. Famiglie che spesso avevano solo questa occasione per raccogliersi attorno a loro. In altre fotografie traspare l’incoscienza della gioventù, l’orgoglio per l’uniforme, il coraggio e lo spirito di dedizione con il quale quella generazione perduta affrontò un immane conflitto ed in esso di fatto scomparve. Dopo diverse richieste pervenuteci riteniamo giusto inserire le immagini gentilmente concesseci relative anche a quei militari Caduti in battaglia e che sono stati successivamente identificati grazie alle ricerche degli studiosi.

Una splendida rivisitazione a colori del ritratto di un Alpino delle 265^ Cp Battaglione Alpini Val Cismon - una moderna lettura estremamente coinvolgente dell'immagine originale custodita presso il Fondo Monelli della Biblioteca Baldini in Roma - riletta così magistralmente dal fotografo Paolo Terzi.

Fante della Landwehr Prussiana, riconoscibile dai bottoni con la corona e dalla fibbia con il motto “Got mit uns”. La coccarda sul berretto è teoricamente destinata ai soli sottufficiali. Indossa il berretto di servizio per truppa modello 1908 (Dienstmütze mit Schirm M. 1908). Fotografia acquistata in Francia, immagine studio Brudner - Wilno (ovvero Wilma, Vilnius oggi Lituania) – lettura dello Storico Roberto Todero

Militare Britannico della RASC – Royal Army Service Corps – specialità fondata nel 1794. E’ ritratto con la moglie, data e luoghi sconosciuti (annotati WW1) – il motto del Corpo recitava: “Honi soit qui mal y pense” (“sia vituperato chi ne pensa male”) secondo il brocardo del nobilissimo Ordine della Giarrettiera (The Most Noble Order of the Garter) – risalente al Medioevo - Il reparto, corrispondente alle attività di commissariato, organizzazione e trasporti, per suo contributo su tutti i fronti della Grande Guerra, nel 1918 sarà autorizzato a fregiarsi del prefisso di "Reale" (Royal) - fotografia acquistata in Gran Bretagna

Sopra, a sinistra: un Fante Francese di nome Jean, ritratto al termine della sua prima licenza nel 1915 insieme al fratello, alla sorella ed alla nipotina. Lasciò loro per ricordo questa fotografia il 6 luglio del 1917 prima di partire per l’Oriente (probabilmente verso una delle Colonie). Colpiscono gli occhi della piccola, identici a quelli dello zio soldato (fotografia acquistata in Francia).

In alto a destra, un ritratto del Ten. Karl Kastinger del 1° Reggimento Kaiserschützen, autore di una delle più importanti documentazioni fotografiche esistenti sulla grande battaglia dell’Ortigara nel giugno del 1917 conservata dall’Archivio Storico Dal Molin. Durante il risolutivo contrattacco austriaco del 25 giugno 1917 fu ufficiale osservatore avanzato alle falde di Cima Castelnuovo (a circa 500 metri in linea d’aria dalla linea dell’assalto). All’alba seguente, dopo la riconquista della cima, salì immediatamente in quota dove scattò le prime fotografie del terreno della lotta appena conclusasi, con la propria Kodak. 

Sopra: Infermiera volontaria Britannica in servizio in uno degli ospedali: Bolton Infirmary, Townleys (Bolton General Hospital), Watermillock, Blair Hospital, Green Bank House o Crompton Fold - fotografia proveniente dalla Gran Bretagna (Stefano Aluisini). 

A destra un Leutnant (sottotenente). I nastrini sono (da sx a dx) Kriegsband, decorazioni meritate in tempo di guerra. Data l’età e il grado la prima è forse una Medaglia al Valor Militare (oro, argento di 1^ o 2^ classe, bronzo). L’altro è il nastrino della Karltruppenkreuz, il che data la foto dalla fine del 1916 in poi (lettura di Roberto Todero - Storico)

Sopra: giovanissimi Carabinieri ritratti i loro istruttori; sono poco più che adolescenti. A destra: ciò che la Grande Guerra farà di loro: valorosi Ufficiali e Sottufficiali.

Giovannni Battista Novarino, 3° Reggimento Alpini, nato a Poirino (TO) il 19.11.1891 e caduto sul Pal Piccolo il 20.08.1916. Riposa nel Tempio Ossario di Timau (gentile concessione Archivio Guido Alliney).

Ten Guido Giovagnoli, 5° Regg. Bersaglieri, XIV Battaglione, 1^ Compagnia, M.A.V.M., nato ad Arezzo nel 1887, caduto il 22 agosto 1915 a q. 588 nel settore Tolmino – Santa Lucia (gentile concessione Archivio Guido Alliney)

Sopra: Artigliere del Royal Regiment of Artillery - Il nastro sotto il fregio sul berretto recita: "Quo Fas Et Gloria Ducunt" ovvero "Where Right And Glory Lead" - Dove il giusto e la gloria conducono – il giovane è stato ferito due volte al braccio sinistro - foto acquistata in Gran Bretagna (Stefano Aluisini e Paolo Terzi)

Sopra: Korporal di un reggimento di fanteria “Tedesco” dell’esercito comune. Indossa il Rock, giacca da parata ante 1908 usata in particolari solennità o per parate militari. Ad esempio nel 1914 la indossavano le truppe che parteciparono ai funerali di Franz Ferdinand e consorte. Il distintivo di specialità è uno Tätikgskeit Abzeichen, detto anche "Kokarde" - fotografia proveniente dalla Slovenia (lettura di Roberto Todero – Storico)

Ufficiale dell’Esercito Britannico con Medici e Infermiere volontarie - particolare da fotografia - provenienza Gran Bretagna - annotata come: Colliton House Red Cross Hospital Staff - Dorchester 1917

Sopra: Artigliere italiano con il suo obice posizionato d’inverno, in alta montagna

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